di Gi Elle
In riva al fiume che fu “sacro alla Patria” e che oggi, come si legge sul ponte di Sagrado, è dedicato “ai Popoli d’Europa” , le rose fioriscono anche in… inverno. Non sono però le stesse che in maggio impreziosiscono le nostre case, bensì un ottimo e croccante radicchio, protagonista sul mercato e a tavola: è la “Rosa dell’Isonzo”. Ricorda la storica e preziosa “Rosa di Gorizia”, ricercatissima dai buongustai, famosa già al tempo degli Asburgo, quando per Vienna la città capoluogo era la “Nizza d’Austria”, per il suo verde, e quindi per i suoi giardini e orti, nei quali proprio in questa stagione fioriva la celebre “rosa” assieme a un altro delizioso radicchio tutto goriziano, il “Canarino” detto così proprio per le sue foglie gialle e delicate.
La Rosa dell’Isonzo® – si noti il simbolino col marchio registrato – sarà al centro alla fine della prossima settimana di una grande fiera-mercato al debutto a Gradisca, perché è proprio qui che questo radicchio è nato con la regia del locale Istituto tecnico agrario, tanto che il suo preside, Marco Fragiacomo, proprio per lo spirito di innovazione che contraddistingue la Scuola, l’11 novembre scorso, giorno di San Martino, era stato premiato dal Comune di Dolegna del Collio con l’ambita “Foglia d’Oro”.
Il preside Fragiacomo premiato a Dolegna per la “Rosa dell’Isonzo”.
Ma la festa di Gradisca sarà preceduta già martedì, 12 febbraio, da un incontro enogastronomico di alto livello a Capriva, nel cuore del Collio Goriziano. La “Rosa dell’Isonzo” sarà infatti protagonista della serata di presentazione e degustazione – appuntamento alle 20 – con cui la Tavernetta al Castello inaugurerà la sua stagione di eventi 2019. Ospite del ristorante gourmet del resort ricavato dalla ristrutturazione di un antico casolare ai piedi del castello sarà il noto chef Roberto Franzin, che – con il collega del ristorante Antonino Venica e la sua brigata – elaborerà un raffinato menu a quattro mani a base di questo speciale e prelibato radicchio in abbinamento ai vini della tenuta del Castello di Spessa.
Già, il menu? Eccone un’anticipazione: è annunciata una serie di piatti che declinerà proprio la “Rosa dell’Isonzo” in tante gustose preparazioni, dall’antipasto con la Rosa al fumo, battuta di manzo, focaccina di mele e Rosa, Canarino e mimosa, acciughe di Grado, al dessert con il Tortino di Ricotta e Radicchio, cremoso all’Amaretto e glassa di Melograno e Grappa del Conte del Castello di Spessa, passando per golosi primi (Agnolotti ripieni di pere cotti nel Vino, Rosa dell’Isonzo e Formadi frant e Riso al Casanova Pinot nero Castello di Spessa e Rosa dell’Isonzo) e l’inconsueta Paletta di vitello leggermente affumicata su fondente di Topinambur e Rosa dell’Isonzo al burro di Bottarga e Aglio nero, questo prezioso radicchio verrà esaltato dai due chef, in tutti i suoi sapori, con un sorprendente menu che permetterà ai commensali di apprezzarne l’inconfondibile gusto e la grande versatilità in cucina.
Come annotavamo nelle premesse, la “Rosa dell’Isonzo” è un radicchio che viene prodotto nella fertile area che appunto lo storico fiume bagna da Gorizia a Fiumicello ed è coltivato da 23 produttori. La sua nascita ha visto la partecipazione, oltre che degli agricoltori, del già ricordato Istituto “Giovanni Brignoli” di Gradisca che ha coordinato l’organizzazione e che attualmente si sta occupando della selezione delle sementi, nonché delle tecniche di coltivazione e di forzatura. Anche l’Ersa è coinvolta con attività di ricerca e sviluppo sulle sementi di radicchio che meglio possono rappresentare un prodotto di qualità.
La lavorazione di questo prodotto di pregio è piuttosto lunga ed è tutta manuale: il radicchio viene seminato in pieno campo ad agosto e lasciato crescere fino a novembre. Dopo le prime brine, viene raccolto e portato in “forzatura” ovvero in luogo caldo e buio, in modo da stimolare la crescita della “rosa”. Quando questa è formata, il cespo viene pulito e lavato per essere poi messo in commercio. Proprietà? La “Rosa dell’Isonzo” ha molte caratteristiche benefiche, contiene poco azoto e rappresenta un ottimo alimento invernale che a buon diritto si colloca a fianco della più conosciuta “Rosa di Gorizia”.
Lo chef Roberto Franzin è un convinto sostenitore di questo prodotto che ha tutti i numeri per “sfondare” fra i consumatori e soprattutto fra gli amanti della buona tavola, tanto da aver già realizzato diverse ricette che presto saranno pubblicate nel libro “La Rosa dell’Isonzo. Colori e sapori di una squisita storia del Friuli Venezia Giulia”. Per cui avremo sicuramente un’altra occasione per riparlarne.
A ogni buon conto, per ulteriori informazioni ma anche per le prenotazioni, per quanto riguarda appunto la cena di martedì prossimo a Spessa di Capriva: La Tavernetta al Castello telefono numero 0481808228.
Un piatto col gustoso radicchio.
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In copertina, la “Rosa dell’Isonzo”.
San Valentino nel Castello
brindando con “Casanova”
E visto che abbiamo parlato del Castello di Spessa ecco anche una simpatica iniziativa che s’incentra sulla ormai vicina festa di San Valentino. Con un calice di “Casanova, il vino dell’amore” saranno infatti accolti gli innamorati il 14 febbraio proprio in occasione della loro festa al resort caprivese e con questo vino brinderanno alla ricorrenza più romantica dell’anno. Si tratta di un pregiato Pinot nero appunto intitolato a Giacomo Casanova che fu ospite del maniero e ne amò i vini definendoli “di qualità eccellente”. Proviene dai vigneti che circondano il castello ed invecchia nella penombra e nel silenzio delle scenografiche cantine medievali scavate in profondità sotto le possenti mura. Nel pomeriggio gli ospiti potranno visitare proprio le cantine oppure fare una rilassante passeggiata letteraria nel parco storico, fra alberi secolari e balconate ornate di statue, sostando a leggere le 10 frasi di sull’amore, le donne, l’amicizia, la vita incise su tabelle in ferro battuto. Per la serata, poi, è in programma una raffinata cena al lume di candela davanti al fuoco del camino, alla citata Tavernetta della serata con la Rosa dell’Isonzo. E poi, pernottamento nelle suite del castello, arredate con mobili d’epoca, oppure nelle calde camere della stessa Tavernetta, dall’atmosfera country chic. Pare appena il caso di aggiungere che la più richiesta – vista la ricorrenza- sarà sicuramente la romanticissima Suite Casanova. Info: telefono 0481808124 – www.castellodispessa.it – info@castellodispessa.it
Le cantine medioevali del castello.